Inguardabile Sorrentino movie e credo uno dei più terribili film italiani mai concepiti. Il regista partenopeo fingendo di offrire una cornucopica di vertiginosa profondità forgia uno sfarzoso imballaggio atto a custodire il più pneumatico e siderale dei vuoti, enfiato di silenzi pseudopregnanti e interpetato pateticamente da depressi figuranti caricaturali con un imbarazzante Sean Penn tra Ozzy e Marisa Laurito. La regia è disfunzionale alle istanze narrative sorretta da un traballante plot sgangherato e insulso, che sembra concepito durante la fila a un vespasiano. Film che annaspa dall’inizio alla fine schiacciato sotto il peso di un calligrafismo tanto inopportuno quanto inutile. Un frullatone dei peggiori e triti stereotipi sui road movie: alienazione, difficile rapporto padre-figlio, sensi di colpa, Olocausto e ossessione per la vendetta cadono nel vuoto narrativo ed emozionale provocato dalla regia colpevolmente brachicardica, dal manierismo dei personaggi e degli artifizi fotografici. Fanno da corollario false rockstar bollite , bambini obesi mostruosi che strimpellano, inutili paesaggi e frasi ad effetto rubate alla Smemoranda del ’87.
L’ignoranza enciclopedica sorrentiniana non ha limiti e spazia dalla musica rock, alla storia dell’Olocausto, dall’ America di frontiera alla storia del cinema. Riesce persino dove Malick con tutte le sue forze non era riuscito in Tree Of Life: far recitare male Sean Penn.
Stereotipato, pretenzioso e sgangherato. Come pena capitale per Sorrentino una giornata chiuso incatenato in una cella con un GG Allin Golem.