Film futurologico di un certo culto tra i “sordofili” e tappa fondamentale nella filmografia di Sordi, in quanto segna il suo primo vero tangibile, inesorabile declino nel rincoglionimento senile, che nel giro di un decennio lo porterà a realizzare vere opere monumentali di inumano trash come “Nestore – L’ultima corsa” e “Incontri proibiti”. Se già l’idea della moglie-robot lasciava perplessi, la sua realizzazione risulta molto piu agghiacciante delle più nefaste aspettative. Sordi inanella una serie infinita di stanchi luoghi comuni sulle mogli e sulle donne, barzellette riciclate da sagrestia, gag ammuffite, ritmo zero. Un Sordi trombonesco, gigione e ingiustificatamente compiaciuto, gongolante come un vecchio zio con la patta sbottonata che racconta sempre la stessa barzelletta. La povera Catherine Spaak, vestita come uno dei Rockets, cerca di fare il meglio, ma la missione è oggettivamente impossibile. La critica fanta-sociale, che doveva essere di sfondo, si trasforma in un delirio soporifero senza scampo.
Da salvare e da recuperare, però, l’ostentata, ostinata e compiaciuta apologia patriarcale-sciovinista-maschilista.