Cruising, 1980 diretto da William Friedkin, con Al Pacino e Paul Sorvino.
Disturbante e controverso thriller urbano crudo e spiazzante. Pellicola dimenticata e massacrata dalla censura ma cinematograficamente significativa perchè fa da ponte tra l’action movie intellettualizzato della new Hollywood dei Seventies e le ossessioni corporee del reflusso edonistico degli Ottanta. Feroce reportage sull’underground s&m-gay metropolitano, che scatenò (le giuste) indignazioni della comunità omosessuale. Girato in una New York notturna, violenta e laida. La discesa nei gironi infernali della sessualità malata diventa catabasi maieutica per il protagonista, un giovane detective sotto copertura alla ricerca di un serial killer nella comunità gay della Grande Mela. Friedkin non fa sconti ed effonde per tutta la durata del film un clima di abominevole e torbida perversione, che avviluppa lo spettatore nella sua ossessiva bolgia iconografica con rimandi a Fassbinder, Ferrara e Anger. Un ottimo Al Pacino, che in più occasioni dichiarato di non aver mai amato troppo questo ruolo. Colonna sonora pazzesca che alterna potenti tracks disco-funk a brani di abrasivo hardcore punk (Germs).