Pubblicato nel 1934 da un giovanissimo Henry Roth, Chiamalo sonno (Call It Sleep) è uno dei testi più complessi e innovativi della narrativa americana del XX secolo. A lungo dimenticato e riportato all’attenzione critica solo negli anni Sessanta, il romanzo rappresenta una sintesi straordinaria tra modernismo europeo, tradizione ebraica e realismo urbano americano.
La struttura narrativa si fonda su una tensione costante tra realismo e interiorità. Roth costruisce un romanzo di formazione che è al tempo stesso un esperimento linguistico e psicologico. Il protagonista, David Schearl, figlio di immigrati ebrei dell’Europa orientale, attraversa un paesaggio sociale e mentale dominato dal conflitto tra assimilazione e identità originaria. La narrazione alterna registri e codici: il flusso di coscienza, i dialoghi in yiddish, e un lirismo simbolico che traduce in chiave moderna il linguaggio della Torah e della mistica ebraica.
L’articolazione linguistica diventa il dispositivo centrale dell’opera: il passaggio dallo yiddish all’inglese non è solo una strategia realistica, ma un gesto semiotico e psicologico. Esso rappresenta il movimento dalla lingua della madre alla lingua della Legge, dalla sfera dell’intimità a quella dell’ordine sociale. In questa dinamica, Roth anticipa molti dei temi che la teoria postcoloniale e gli studi sull’ibridità culturale svilupperanno solo decenni più tardi.
Emblematico è il celebre episodio del “lampo”, in cui la dimensione mistica si salda con quella elettrica e urbana: una trasfigurazione cabbalistica della modernità. Qui il trauma infantile si converte in epifania, e il linguaggio stesso si fa veicolo di rivelazione.
Chiamalo sonno è dunque molto più di un romanzo realistico sull’immigrazione. È un testo-limite, un dispositivo simbolico che interroga la possibilità del soggetto moderno di costituirsi attraverso il linguaggio. In Roth, la perdita diventa forma, e la dissonanza si eleva a principio estetico. Un’opera di eccezionale rigore formale e profondità metafisica: uno dei vertici troppo dimenticati del modernismo americano.