Con Le grandi correnti della mistica ebraica, Gershom Scholem realizza un’opera che rimane, a distanza di decenni, il punto di riferimento imprescindibile per chi voglia orientarsi nel vasto e complesso universo del misticismo ebraico. Con un approccio al tempo stesso divulgativo e rigorosamente scientifico, Scholem accompagna il lettore lungo un percorso che attraversa secoli di pensiero e di esperienze spirituali, dalle origini della Qabbalà profetica e dei primi testi mistici fino alle elaborazioni più tarde del misticismo lurianico e del chassidismo.
L’autore non si limita a descrivere scuole o dottrine: ricostruisce il dinamismo interno del pensiero mistico ebraico, la sua capacità di rigenerarsi, di reagire alle crisi storiche e spirituali dell’ebraismo, di trasformare la tensione verso D-o in un motore creativo. In questo senso, il merito di Scholem è duplice: da un lato, aver restituito alla Qabbalà la sua dignità intellettuale e religiosa, liberandola dai fraintendimenti dell’esoterismo popolare; dall’altro, aver mostrato come essa costituisca un elemento vitale della tradizione ebraica, e non una deviazione marginale o sospetta rispetto al suo corpo principale.
Il risultato è un quadro affascinante, di grande profondità e precisione, in cui rigore filologico e chiarezza espositiva si intrecciano in modo raro. La prosa di Scholem, pur densa di concetti e riferimenti, conserva sempre una limpidezza che rende la lettura appassionante e mai accademica nel senso deteriore del termine.
La nuova edizione italiana si arricchisce della prefazione di Giulio Busi, che ne sottolinea il valore storico e il ruolo fondativo per la ricerca contemporanea sulla Qabbalà. Le grandi correnti della mistica ebraica rimane dunque un classico indispensabile: un libro che ha restituito alla cultura ebraica e alla cultura occidentale nel suo insieme la consapevolezza della propria dimensione simbolica, visionaria e profetica.