disco uscito negli anni ’90 è il ritratto più limpido dei Fairport Convention molto prima della svolta di Liege & Lief.
Registrato per la BBC tra il 1968 e il 1969, questo album raccoglie brani eseguiti dal vivo in radio, quando la band, con Sandy Denny, Ian Matthews, Richard Thompson, Simon Nicol, Ashley Hutchings e Martin Lamble, stava ancora cercando la propria cifra stilistica.
Lontani dalle rivisitazioni di ballate tradizionali che arriveranno di lì a poco, i Fairport di Heyday abitano ancora un territorio ibrido: americano nelle radici, inglese nello spirito.
Le cover attinte dal repertorio folk-rock ameticano, molto ricercate e sofisticate, sono il centro vitale del disco e il segno della loro intelligenza musicale. “Reno, Nevada” di Richard Fariña diventa un inno elettrico, teso e politico, dove il folk acquista una tensione urbana. “Time Will Show the Wiser” (Emitt Rhodes) è il brano-simbolo: Matthews lo canta con una purezza disarmante, fondendo la limpidezza della West Coast con l’ironia asciutta di Londra. E “Close the Door Lightly When You Go” di Eric Andersen, affidata a Sandy Denny, si trasforma in una miniatura perfetta di addio e lucidità, dove la voce è già quella di una cantante destinata a diventare leggenda.
Il contributo di Ian Matthews, spesso trascurato, è decisivo: la sua timbrica leggera e controllata permette al gruppo di passare dalla devozione americana alla consapevolezza di un’identità propria.
Heyday mostra i Fairport mentre imparano a suonare come se nessuno l’avesse ancora fatto prima: interpretando canzoni dei loro coevi d’Oltroceano con una grazia e spontaneità struggente.
Più che una raccolta d’archivio, Heyday è la fotografia di una metamorfosi. Dentro queste sedute radiofoniche si sente nascere, inconsapevolmente, il folk-rock britannico: elegante, malinconico, intelligente.
David “Dr. Rose” Pacifici